Gigapixel

La particolarità di questo prodotto è la possibilità di muoversi dentro l’immagine fotografica potendone ingrandire ogni dettaglio. L'applicazione, oltre all’utilizzo più scenografico come la ripresa del panorama di una città, ha scopo scientifico e di ricerca e di preservazione di beni culturali e artistici. Nel caso di un museo, la ripresa in GIGAPIXEL può dare a chi naviga in rete la possibilità di visualizzare un'opera d’arte in tutti i suoi dettagli come se fosse nel luogo dove è esposta; studiando un dipinto, è possibile capire la tecnica di esecuzione, la metodologia del tratto dell’artista riuscendo a leggere ogni piccolo dettaglio di ogni pennellata. Alcune aziende internazionali utilizzano il GIGAPIXEL per realizzare stampati di copie fedeli di opere d’arte che non è possibile esporre al pubblico per pericolo di deterioramento. L’archiviazione di opere d’arte in digitale prevede la possibilità di poter realizzare un restauro nel corso degli anni, potendo risalire ad un archivio che mantenga le caratteristiche dell’immagine originale; con la tecnica del GIGAPIXEL sarà possibile realizzare un archivio digitale con estrema fedeltà. Ma il campo di utilizzo spazia anche nelle riprese di monumenti ed edifici storici che in simbiosi con la tecnologia del VTR (Virtual Tour Reality) aggiungono al valore di muoversi attraverso gli ambienti la possibilità di visualizzare ogni dettaglio in modo altamente definito. Gli affreschi, i gessi le sculture ed ogni dettaglio, verranno esaltati nella visualizzazione in GIGAPIXEL mentre la navigazione verrà gestita dai Virtual Tour su di una mappa o attraverso delle indicazioni di percorso.

Virtual Object

Una delle più recenti tecnologie nate dalla fotografia panoramica a 360° è il Virtual Object, questo permette la visualizzazione tridimensionale di un oggetto e sta avendo un campo sempre maggiore di utilizzo. Si pensi infatti ai vantaggi che offre nell’ambito della diffusione e della conservazione culturale e museale: la possibilità di vedere un oggetto nelle sue dimensioni spaziali ne permette una maggiore e più completa fruizione da parte del visitatore, che sia al museo o direttamente da casa. Nel caso di opere e oggetti d’arte spesso conservati in teca vi sarebbe la possibilità di renderli accessibili al pubblico e permetterebbe di creare archivi di facile accesso. Il Virtual Object è inotre un supporto utilissimo ai fini dell’educazione museale, il pubblico a cui si rivolge include infatti tutte le fasce d’età, riuscendo a coinvolgere sia gli adulti che i bambini. Ed è proprio in questo settore che si propone come un grande aiuto per la missione educativa dei musei: i docenti già in classe possono preparare i giovani studenti alla visita utilizzando semplicemente un collegamento internet.